R-set. Tools for cultural workers è un progetto sviluppato dall’associazione culturale Impasse (Nicoletta Daldanise e Irene Pittatore) a partire dal 2014.
Siamo un gruppo di professionist* della cultura e dell’arte contemporanea che ha deciso di discutere pubblicamente delle condizioni materiali del proprio lavoro: di incarichi e collaborazioni, di economie ombra e sfruttamento.
Attraverso un manifesto in continuo aggiornamento, attività di sensibilizzazione e di ricerca scientifica e artistica, reagiamo al senso di isolamento e sopraffazione che spesso accompagna le nostre esperienze professionali, in bilico fra responsabilità crescenti, richiesta di innovazione e compensi vaghi, elusi, rimandati.
R come responsabilità, ricerca, retribuzione. Reset come sforzo di rimodulazione dello stato delle cose. Promuoviamo il confronto fra professionisti e organizzazioni culturali per la discussione di strategie di sussistenza attraverso la formazione peer-to-peer.
COSA FACCIAMO
1. Operiamo attraverso una piattaforma web concepita per favorire il servizio di messa in rete di ricerche, iniziative e progetti artistici legati alla valorizzazione del lavoro artistico e culturale e di una sua equa retribuzione.
2. Realizziamo campagne di sensibilizzazione, volte a promuovere la causa attraverso i linguaggi delle arti visive e performative, accanto a momenti di riflessione e confronto collettivi (presentazioni, conferenze, meet up, laboratori).
Sono già state realizzate grazie alla partnership con FlashBack, Operae, Paratissima, The Others:
/ la campagna F(r)ee to be a cultural worker, che ha coinvolto centinaia di visitatori e addetti ai lavori delle fiere d’arte e design torinesi, diventati testimonial dell’iniziativa
/ l’Index per un Manifesto
/ la campagna Who’s afraid of paying art and design workers? per il lancio della prima linea di merchandising R-set.
3. Le attività e gli obiettivi di R-set sono divulgati e sostenuti grazie al merchandising evoluto frutto di laboratori condivisi di progettazione. La prima produzione avviata è una linea di borse manifesto disegnate sulle esigenze dei lavoratori della cultura da ricercatori del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, con tessuti d’emergenza e accessori Ferrino.
4. Nel 2019 abbiamo istituito un premio per la ricerca dedicato allo sfruttamento del lavoro artistico e al confronto su modelli di sostenibilità per le organizzazioni culturali, con il supporto di Rete al Femminile, associazione di promozione sociale dedicata all’empowerment delle libere professioniste e imprenditrici. Frutto di questo lavoro è la pubblicazione Who’s art for? Art workers against exploitation, edita da Postmedia books e realizzata grazie al sostegno di Risorse+ della Fondazione Sviluppo e crescita CRT e di più di 100 sostenitori della campagna di crowdfunding #WHOSARTFOR su Eppela.
5. Una nuova occasione di confronto tra i lavoratori dell’arte è proposta a fine 2020 in forma di webinar: Who’s Art For? #2 Nuovi modelli organizzativi contro il precariato culturale. L’iniziativa, sostenuta dalla Direzione generale Educazione, Ricerca e istituti Culturali – Servizio II “Istituti culturali” del MiBACT e dalla Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, ha l’obiettivo di scattare un’istantanea dei movimenti e degli studi che hanno contribuito a sviluppare una nuova consapevolezza sul tema, sollevatasi a partire dall’effetto dirompente dell’emergenza pandemica sull’economia delle organizzazioni culturali.
METODO DI LAVORO
R-set fonda le sue attività e iniziative su partnership strategiche e su una progettazione e produzione concretamente partecipate. Sviluppa le campagne di sensibilizzazione attraverso specifiche call to action per designer, artist* e professionist* della cultura.
Ha inaugurato le sue iniziative stipulando un protocollo di intesa con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che ha favorito il confronto con centinaia di studenti dei Corsi di laurea in Design I e III, impegnati nella progettazione di merchandising evoluto. A R-set sono state inoltre dedicate quattro tesi di laurea.
Per la produzione delle borse-manifesto sono state attivate due sponsorizzazioni tecniche sul territorio regionale: Ferrino per la fornitura dei tessuti d’emergenza e degli accessori e Print Club Torino per la stampa serigrafica in convenzione.
Il test dei materiali e delle funzionalità della borsa è stato effettuato attraverso un workshop di sperimentazione condivisa presso la Casa di Ospitalità Notturna di via Ghedini, in collaborazione con Costruire Bellezza, laboratorio interdisciplinare orientato alla capacitazione di persone in condizione di grave marginalità e senza dimora.
È tra i progetti vincitori della call Hangar Point di Hangar Piemonte, un servizio di incubazione di organizzazioni culturali dell’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte.